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giovedì 5 maggio 2011

Terra Futura 2011: NON RINUNCIAMO AL DIRITTO DI VOTO E ALLA DEMOCRAZIA!

TERRA FUTURA

mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità

Firenze, Fortezza da Basso, dal 20 al 22 maggio 2011.

"La cura dei beni comuni".


Mentre di fronte a Montecitorio si tiene il sit-in contro lo scippo
dei referendum, organizzatori e partner di Terra Futura presentano
l'ottava edizione:

"NON RINUNCIAMO AL DIRITTO DI VOTO E ALLA DEMOCRAZIA!".

Roma, 05 maggio 2011 – In stretta e significativa concomitanza con il
sit-in organizzato davanti a Montecitorio "contro lo scippo dei
referendum", è stata presentata a Roma stamattina, presso la
Federazione nazionale della stampa italiana l'ottava edizione di TERRA
FUTURA, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di
sostenibilità ambientale, economica e sociale, che si svolgerà dal 20
al 22 maggio alla Fortezza da Basso a Firenze.

Terra Futura è promossa e organizzata da Fondazione culturale
Responsabilità Etica Onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana
e Adescoop-Agenzia dell'economia sociale, in partnership con Acli,
Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e
Legambiente.

«Tanti torrenti e un unico fiume: questo è Terra Futura, che si è
nutrita negli anni con il moltiplicarsi di iniziative e presenze,
accreditandosi come tavolo di incontro e dialogo per soggetti diversi
fra loro, ma tutti impegnati nella cura dei beni comuni» ha detto
SABINA SINISCALCHI, consigliere di amministrazione di Banca Popolare
Etica. «Il fallimento della finanza irresponsabile lontana
dall'economia reale, l'emergenza legalità, la "primavera araba"
(raccontata attraverso testimonianze dal Nord Africa)…: Terra Futura,
quest'anno mette al centro la "Cura dei beni comuni" come esercizio di
democrazia e pratica di cittadinanza attiva, contro la globalizzazione
selvaggia e l'individualismo sfrenato. A dieci anni da Genova e in
coincidenza del compleanno di Mandela, che ricorderemo con
l'ambasciatrice del Sudafrica in Italia presente alla Fortezza da
Basso».

«È un momento particolare per la vita dell'Italia in relazione ai beni
comuni. Nel Rapporto 2010 sulla libertà di informazione dell'Unesco,
figuriamo 75simi sui 196 Stati in esame: siamo un Paese "parzialmente
libero", dunque parzialmente democratico. Ciò assegna alle nostre
organizzazioni compiti e responsabilità precise» ha puntualizzato
ANDREA OLIVERO, presidente di Acli nazionale. «La libertà di
informazione è uno dei grandi presidi per la tutela dei beni pubblici.
Al contrario, le recenti vicende referendarie hanno testimoniato il
bavaglio imposto ai media, nella speranza che i cittadini non
discutano di beni essenziali come acqua o energia e si dimentichino
del referendum, strumento decisivo per la qualità della democrazia.
Terra Futura lavora anche affinché ognuno di noi si senta chiamato a
partecipare immaginando forme nuove di cura dei beni comuni, che
debbono essere non solo nella disponibilità di tutti, ma anche gestiti
dalla società civile».

Il referendum sull'acqua al centro di alcune iniziative anche del
Cigno Verde «È una risorsa primaria che non può sottostare a criteri
commerciali, come quelli proposti dal "Decreto Ronchi" e del "Decreto
sulla delega ambientale" che ne obbligano la privatizzazione. Il
servizio idrico, infatti, deve continuare a rispondere a criteri di
pubblica utilità con una gestione rigorosa e trasparente che ne
garantisca a tutti il libero utilizzo» dichiara MAURIZIO GUBBIOTTI,
coordinatore segreteria nazionale di Legambiente. «Mettere in forse il
referendum significa ridiscutere il diritto di voto e partecipazione
dei cittadini. È una partita troppo importante». Gubbiotti invita a
non abbassare i riflettori neppure sul nucleare: «A Fukushima sta
accadendo quanto è successo a Chernobyl venticinque anni fa». Crisi
economica e ambientale si legano indissolubilmente come emerge anche
dal consueto Rapporto Ecoprofugo di Legambiente: a Terra Futura
saranno presentati tutti i numeri di quanti sono costretti a lasciare
il proprio Paese a causa di disastri climatico-ambientali.

Fra crescita illimitata e decrescita esiste una terza via basata sulla
tutela dei beni comuni: «Le nostre classi dirigenti non sono né
attrezzate né interessate a un simile cambiamento, ma dal basso la
consapevolezza della sua necessità è sempre più diffusa. A provarlo
sono anche i referendum che si terranno a breve, frutto non di giochi
politici di palazzo, ma sollecitati da una mobilizzazione di migliaia
di cittadini» ha aggiunto PAOLO BENI, presidente di Arci nazionale.
«Il referendum sull'acqua pubblica è stato chiesto da un milione
quattrocentomila cittadini, contro la soglia delle cinquecentomila
sufficienti. La risposta di politica e istituzioni è non solo
insoddisfacente, ma addirittura deprimente: cercano di depotenziare
questo appuntamento di partecipazione popolare, oscurandolo in ogni
modo. Solo ieri sera infatti, con una settimana di ritardo rispetto
alla scadenza di legge, la Commissione di Vigilanza Rai ha approvato
il regolamento sulle trasmissioni televisive sul referendum; e questo
per la reiterata volontà da parte di alcune forze politiche di far
mancare il numero legale della Commissione. Terra Futura semina
pensiero critico, promuovendo il confronto su questi temi per
dimostrare che il cambiamento è possibile anche dal basso».

Lo provano anche i 160 progetti di microcredito in Italia e le
centinaia di microprogetti di sviluppo (in Italia e all'estero), delle
oltre 200 Caritas diocesane, molti dei quali in rassegna a Firenze:
«Le microazioni sviluppano macrovalori. Occorre puntare sulla
"pedagogia dei fatti" basata sulla concretezza delle esperienze delle
realtà locali: gesti di accoglienza, assistenza e servizio che animano
comunità e territori, e sono in grado di migliorare la cultura del
nostro Paese. Il volontariato resta, in tal senso, strumento di
promozione della cittadinanza attiva e della solidarietà: prenderci
cura gli uni degli altri, per prenderci cura della Terra». A parlare
don ANDREA LA REGINA, responsabile dell'area macroprogetti di Caritas
Italiana, che ha aggiunto: «Al contrario di quanto si pensa, il
volontariato non è affatto in crisi, ma rimane una risorsa
fondamentale per il progresso sociale ed economico: dal recente
censimento degli organismi socioassistenziali sono oltre 100mila i
volontari impegnati nei soli servizi di welfare promossi dalla
Chiesa».

Anche il lavoro è un bene comune ed è fortemente interconnesso ai
diversi temi della sostenibilità. «Sta qui il senso dell'essere
presenti come sindacato a Terra Futura; riteniamo che fra i nostri
compiti rientri quello di avere cura anche di chi, non vivendo di
rendita, ha bisogno di altre tutele» ha detto BRUNA MASSA, segretaria
regionale di Fiba Cisl Toscana, ricordando che «la conflittualità
interna di istituzioni e forze sociali fa oggi molto più rumore
dell'impegno unitario dei sindacati in molti ambiti. Non è un caso se
a Terra Futura le federazioni dei bancari di Cisl, Uil e Cgil
rifletteranno assieme sulla nuova rappresentazione del lavoro nel
mondo che cambia».

Alla Fortezza da Basso, un ampio panorama delle buone pratiche già
esistenti e sperimentate nelle nostre città e sui territori: prodotti,
progetti e percorsi, frutto di scelte e azioni di vita, di governo e
di impresa che sono l'unica strada possibile verso un futuro più equo
e sostenibile. Nella vasta rassegna espositiva, articolata in 13
diverse sezioni tematiche, numerosi i settori rappresentati: tutela
dell'ambiente, energie alternative, finanza etica, commercio equo,
agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili, turismo
responsabile, e ancora consumo critico, welfare, impegno per la pace,
solidarietà sociale cittadinanza attiva e partecipazione. Un mondo che
sa produrre nuova economia e generare occupazione. L'evento propone
anche un programma culturale fitto, fra seminari, dibattiti e convegni
con esperti e testimoni dei diversi ambiti; e ancora numerosi workshop
e laboratori, per far sperimentare ai visitatori come sia possibile
declinare la sostenibilità a partire dal quotidiano di ciascuno. Circa
600 le aree espositive e oltre 5000 enti rappresentati; 280 gli
appuntamenti culturali che vedranno l'intervento di quasi 1000
relatori. Tra i progetti speciali di Terra Futura: la Borsa delle
Imprese Responsabili, incontri one to one per favorire nuove
opportunità di green&social business per tutti gli attori di sistema
(pubblico, privato eticamente orientato e non profit), il Premio
Architettura e Sostenibilità e Terra Futura per la Scuola.

Terra Futura, a ingresso libero, è un evento sostenibile grazie alle
sue scelte e azioni responsabili.

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