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venerdì 6 settembre 2013

Osservatorio Sana- Nomisma In crescita l'interesse per i prodotti bio e l'attesa di una normativa Ue per il non food



 

IN CRESCITA L'INTERESSE PER I PRODOTTI BIO E L'ATTESA DI UNA NORMATIVA UE PER IL NON FOOD

E' QUANTO EMERGE DALL'OSSERVATORIO SANA 2013 CURATO DA NOMISMA

 

L'Osservatorio SANA 2013 curato da Nomisma ha realizzato una indagine sul consumatore per valutare la domanda dei prodotti biologici/naturali non food. Tutti i risultati dell'Osservatorio SANA verranno presentati sabato 7 settembre 2013 in occasione della fiera bolognese.

L'indagine Nomisma ha coinvolto 1.009 consumatori e ha analizzato i criteri di scelta generali da parte del consumatore rispetto a prodotti non food (cura della persona, cura della casa, vestiario) per valutare l'importanza dell'attributo naturale/bio nelle scelte di acquisto e ha misurato l'interesse del consumatore nei confronti di uno schema di certificazione europea unica anche per i prodotti non food.

 

CRITERI DI SCELTA PER PRODOTTI COSMETICI/CURA DELLA PERSONA E PER LA PULIZIA DELLA CASA

Per i cosmetici e per i prodotti per la cura della persona il criterio di scelta predominante è il prezzo (37% di cui 28% prodotto in promozione-sconto sul prezzo e 9% prezzo basso); a seguire la marca (il 23% dei consumatori usa questo criterio come prevalente), la presenza di ingredienti naturali/di erboristeria (16%), l'assenza di specifiche sostanze – quali ad esempio parabeni, paraffina, oli minerali, sles, sls, alluminio - (7%).

L'interesse per il bio è alto: il 5% verifica la presenza di ingredienti biologici e il 4% dei consumatori valuta in base alla presenza di una certificazione di qualità (biologica, ecolabel, etc)

Per i prodotti per l'igiene, la pulizia della casa e del bucato i criteri di acquisto dei consumatori sono guidati dall'efficacia già provata nella detersione (il 36% dei consumatori indica questo criterio come il più importante). Tra le altre determinanti di scelta, si conferma il prezzo (30% - 23% sceglie il prodotto in promozione e 7% sceglie cercando il basso prezzo). La marca incide sulla scelta dei consumatori per il 17% .

L'11%  dei consumatori cerca prodotti ecologici fatti con sostanze a basso impatto sull'ambiente. A questi si aggiunge una quota (2%) che acquista prodotti con certificazioni di qualità (biologico, ecolabel)

 

LA PENETRAZIONE DI ACQUISTO DI PRODOTTI NATURALI, ECOLOGICI, BIOLOGICI

Negli ultimi 12 mesi, l'81% dei consumatori ha avuto almeno una occasione di acquisto/consumo di prodotti per la cura della persona e cosmetici naturali/ecologici/con ingredienti biologici/privi di sostanze dannose per l'uomo o l'ambiente. L'interesse per prodotti più sostenibili è quindi molto alto. I consumatori italiani hanno privilegiato l'acquisto di prodotti per la cura del corpo e l'igiene della persona (shampoo, bagnoschiuma, sapone) – categoria per cui il tasso di penetrazione è pari al 64,9%. Seguono i detergenti per la pulizia della casa (40,3%) "tallonati" dai cosmetici (creme e trucchi) - 39,9%. Interesse anche prodotti per l'igiene orale (dentifrici, collutori) - 37,8% dei consumatori ha avuto almeno un'occasione di acquisto di prodotti green – e i prodotti per il bucato (detersivi, ammorbidenti) - 34,4%.

La frequenza di acquisto di prodotti per la cura della persona e cosmetici naturali/ecologici/con ingredienti biologici/privi di sostanze dannose per l'uomo o l'ambiente è ancora relegata a qualche occasione: il 46,6% indica che acquista questi prodotti solo "ogni tanto" a cui va aggiunto un ulteriore 15% che ha acquistato "solo una volta". Esiste comunque una quota di consumatori attenti al naturale poiché acquista spesso tali prodotti (19%).

 

PERCEZIONE SULLA NATURALITÀ DEI PRODOTTI COSMETICI E PER LA CURA DELLA PERSONA

Un prodotto cosmetico e per la cura della persona è naturale quando è derivato da ingredienti naturali (erbe officinali e oli naturali): questo è quel che pensa il 40,2% dei consumatori.

Al secondo posto, vi sono i consumatori che considerano naturale un "prodotto che non contiene sostanze chimiche quali parabeni, paraffina, oli minerali, Sles" (37,6%); a seguire - per il 14% dei consumatori – la naturalità collegata alla sicurezza per la salute umana. Tra gli altri attributi collegati alla percezione della naturalità, si segnalano la "presenza di ingredienti biologici" (6,1%) e la presenza di una "confezione ecocompatibile" (0,2%).

I prodotti cosmetici e per la cura della persona per cui il consumatore mostra maggiore interesse ad avere garanzie sulla naturalità del prodotto sono (per il 39,2% dei consumatori) i prodotti per la pulizia del corpo per l'igiene quotidiana. A seguire con il 17,3% i prodotti per igiene per i bambini (in questo caso ciò è importante per il 21% delle famiglie con figli e per il 7% delle famiglie senza figli). Seguono i deodoranti - la cui preferenza si attesta al 7,1% - i prodotti per l'igiene orale (6,8%), e per i capelli (6,7%). I cosmetici per il viso vengono considerati dal 5,5% degli intervistati mentre i cosmetici per il corpo dal 5,1%. Chiudono la classifica i cosmetici per il trucco – 1,4% - e i prodotti solari 0,7%.

 

NATURALE E BIOLOGICO: COME SONO PERCEPITI?

Vi è una differenza tra prodotto naturale e prodotto biologico per quanto concerne i cosmetici/prodotti per la cura della persona?

Il 59% dei consumatori ritiene, correttamente, che vi sia differenza in quanto sono prodotti che offrono garanzie diverse. Al contrario, ben il 41% dei consumatori si dimostra confuso (il 28% non sa rispondere alla domanda e il restante 13% considera le due tipologie di prodotti la stessa cosa).

 

PULIZIA PER LA CASA: LA PENETRAZIONE DI ACQUISTO DI PRODOTTI CON CERTIFICAZIONE BIO

La penetrazione di acquisto di prodotti per la pulizia della casa con certificazione bio (agli intervistati sono stati sottoposti visivamente i principali marchi di certificazione prodotto – sono stati visualizzati i 6 loghi) è nel 2013 pari al 3%. Alla quota di attuali acquirenti, si aggiunge una percentuale dominante di consumatori (59%) che dichiarano di non aver mai visto tali certificazioni sui prodotti per la casa; a questa va aggiunta la percentuale di consumatori (25%) che non è in grado di rispondere alla domanda poiché nuovamente inconsapevole dell'esistenza di prodotti con certificazione bio.

Oltre a chi acquista (3%), la conoscenza e la consapevolezza dell'esistenza di tali certificazioni riguarda il 13% dei consumatori.

Certamente la frammentazione delle diverse certificazione bio di prodotto per la pulizia della casa non agevola la conoscenza del consumatore, rendendo più complicata la riconoscibilità.

 

COSMESI E PRODOTTI PER LA CURA DELLA PERSONA: LA PENETRAZIONE DI ACQUISTO DI PRODOTTI CON CERTIFICAZIONE BIO

Per la cosmesi e la cura della persona il tasso di penetrazione è leggermente più alto: è pari al 5%. Anche la consapevolezza dell'esistenza di prodotti certificati bio è maggiore (raggiunge il 26% nonostante non vi sia stata alcuna occasione di acquisto).

Per contro, il 44% non ha mai visto le certificazioni che gli sono state sottoposte durante l'intervista (12 loghi) mentre il 25% dichiara ancora una volta di non essere in grado di rispondere (mostrando quindi di ignorare l'esistenza di tali certificazioni).

 

L'INTERESSE DEL CONSUMATORE PER UNA CERTIFICAZIONE BIOLOGICA EUROPEA CON UN UNICO STANDARD STABILITO PER LEGGE

Oggi, al contrario di quanto avviene per i prodotti alimentari biologici, non esiste una normativa unica a livello comunitario per i prodotti cosmetici/per la cura della persona biologici.

L'indagine Nomisma ha quindi valutato l'interesse del consumatore italiano per una certificazione europea unica anche nei prodotti non food e ha individuato la domanda potenziale in tal senso.

I risultati sono molto positivi: ben il 91% dei consumatori italiani si dichiara interessato (51% "abbastanza", 40% "molto") rispetto all'introduzione di una certificazione biologica europea.

Le notizie positive arrivano anche dalla disponibilità all'acquisto del consumatore.

Nel caso di disponibilità di prodotti cosmetici/cura della persona con certificazione unica europea, il consumatore mostra un grande interesse all'acquisto potenziale: il 37% dichiara che con certezza acquisterebbe tali prodotti in almeno una occasione, quota ben diversa dall'attuale situazione - con tanti schemi di certificazioni bio differenti - che vede la domanda attuale coinvolgere solo il 5% dei consumatori. Se alla quota dei consumatori certamente interessati a tali prodotti, si aggiunge anche la percentuale di chi "probabilmente acquisterebbe" tali prodotti (un ulteriore 55%), l'interesse potenziale sarebbe davvero elevato.

 

PRODOTTI CON CERTIFICAZIONE BIOLOGICA EUROPEA CON UN UNICO STANDARD A MAGGIOR POTENZIALE

L'interesse maggiore è per i prodotti ad alta frequenza di utilizzo: ben l'86% lo ritiene un importante passaggio per la pulizia del corpo e igiene quotidiana. A seguire il 62% delle preferenze viene indicato per l'igiene orale, il 58% per i prodotti per i capelli, il 50% per i prodotti per l'igiene dei bambini, il 46% per i deodoranti. Subito dopo, con il 45% i cosmetici per il viso seguiti al 36% dai cosmetici per il corpo. Chiudono le ultime due posizioni al 32% i cosmetici per il trucco e al 30% i prodotti solari.

 

Silvia Zucconi – Coordinatore Coordinatore Area Agricoltura e Industria Alimentare, commentando i risultati dell'Osservatorio Nomisma per SANA 2013 Nomisma: "L'indagine Sana-Nomisma" parla chiaro: l'interesse per una certificazione biologica europea unica anche per i prodotti non food, è altissimo. Non si può trascurare come una certificazione unica per cosmetici/prodotti per la cura della persona farebbe fare un grande "balzo" nell'interesse del consumatore. Diventerebbe tra l'altro molto più semplice comunicare al consumatore le garanzie offerte da tali prodotti.

Se oggi il tasso di penetrazione per i prodotti alimentari biologici ha raggiunto il 54,5% dei consumatori italiani, è lecito attendersi che anche per i prodotti non food, nel caso di certificazione europea unica, ci sarebbe un grande incremento. Passare dall'attuale 5% di penetrazione per i cosmetici/prodotti per la cura alla persona al 10-15% non sarebbe di certo un miraggio".

 


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