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sabato 8 novembre 2008

KEY ENERGY 2008: ENERGIA VERSO OBIETTIVO KYOTO

KEY ENERGY 2008: CON ENERGIA VERSO L’OBIETTIVO KYOTO

Terminata a Rimini Fiera la 2a edizione della Fiera Internazionale per l’Energia e la Mobilità Sostenibile,

il Clima e le Risorse per un nuovo Sviluppo

Rimini, 8 novembre 2008 – La seconda edizione di KEY ENERGY, Fiera Internazionale per l’Energia e la Mobilità Sostenibile, il Clima e le Risorse per un nuovo Sviluppo, si è chiusa oggi a Rimini Fiera assieme a ECOMONDO, 12esima Fiera Internazionale del Recupero di materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile (www.ecomondo.com), il 3° SA.L.VE, Salone triennale del veicolo per l’ecologia e il 3° RI3 sul recupero dei rifiuti informatici (www.ri3.it).

In totale le quattro manifestazioni, dal 5 novembre, hanno richiamato 64.858 visitatori (+12% sul 2007).

“Mi preme qui sottolineare – afferma il direttore della Business Unit 2 di Rimini Fiera Simone Castelli, da cui dipende KEY ENERGY – sia l’importante risultato dei visitatori, sia l’alta adesione delle aziende espositrici. Un risultato che fa il paio con gli ottimi esiti industriali. Gli espositori si sono infatti dichiarati molto soddisfatti della risposta di business avuta in questi giorni”.

A KEY ENERGY erano presenti 140 aziende, distribuite su 6.000 metri quadri. Tra i temi merceologici dell’edizione 2008 della manifestazione figuravano le Fonti rinnovabili, come solare termico e fotovoltaico, biomasse, biogas e biocombustibili, eolico, idroelettrico e geotermia, oltre a settori sempre più alla ribalta, come il risparmio e l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile e l’idrogeno e i mercati dell’energia (Global Carbon Market, Energy trading, Prodotti finanziari).

Anche quest’anno, dopo il successo della prima edizione, la kermesse si è messa in luce per un’importante sezione convegnistica (Presidente del Comitato Scientifico è Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto club) puntando su temi di massima attualità.

FOCUS SULL’ENERGIA IN ITALIA

Nella giornata di apertura Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente, oggi presidente della “Fondazione per lo sviluppo sostenibile”, al convegno “La conversione del sistema energetico nazionale. A che punto siamo?”, ha chiesto un cambio di direzione nella politica energetica italiana. “Ridimensionate le previsioni di costo eccessive presentate dall’Italia – ha commentato - resta la necessità di un effettivo impegno sia pubblico, sia dell’investimento privato per dare più consistenza alla nuova politica energetica e per la mitigazione della crisi climatica”.

Gianni Silvestrini ha invece tenuto a sottolineare l’influenza che sul settore potrà avere l’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti. “Cambieranno le possibilità di un’azione coordinata sulla riduzione delle emissioni – ha previsto - Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti devono diventare leader nella negoziazione sul cambiamento climatico, nel quale in maniera diversa dovranno essere coinvolte anche Cina e India. Per quanto riguarda le possibilità di cambiamento per l’Italia, rispetto agli obiettivi per il 2020 - che sono estremamente ambiziosi, poiché la quota di energia verde deve essere triplicata da qui ad allora - la vera sfida è conciliarli con una loro sostenibilità economica. Questo sarà possibile grazie alla riduzione, nel tempo, degli investimenti che essi richiedono, che dovrà essere parallela e coerente con la riduzione dei costi delle tecnologie. A questo punto sarà possibile parlare di grandi numeri”. Al convegno, organizzato - oltre che dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e dal Kyoto club, anche da Edizioni Ambiente, casa editrice specializzata in pubblicazioni su temi energetici e ambientali, hanno preso parte, tra gli altri, Luciano Barra del Ministero dello sviluppo Economico, Sebastiano Serra, del Ministero dell’Ambiente, Sergio Zabot dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Milano e Roberto Longo, presidente di Aper.

NUCLEARE, PROBLEMA COSTI E INFRASTRUTTURE

A KEY ENERGY si è parlato anche della realizzazione di centrali nucleari. Durante il Caffè Scienza “L’energia Nucleare”, organizzato dal Kyoto Club, Giovanni Battista Zorzoli, presidente onorario del WEC-Italia, ha affermato che la scelta nucleare comporta, tra gli altri, anche un problema per le infrastrutture, in particolare le reti elettriche. Un impianto EPR da 1700MW come quello francese potrebbe essere fatto solo a Caorso, perché è l’unico sito in Italia con reti elettriche in grado di supportale una potenza di tali dimensioni. La soluzione potrebbe essere quella di realizzare più centrali, ma di potenza minore, attorno ai mille megawatt; e in Italia ci sono realtà industriali dotate di questo tipo di know how. “A questo punto – ha proseguito Zorzoli – si potrebbe creare un contenzioso tra le imprese che costruiscono reattori di dimensioni ridotte e le multiutilities che vorrebbero invece puntare a un altro tipo di nucleare, tipo quello di terza generazione”.

Il presidente onorario del WEC-Italia ha poi ipotizzato che si possa decidere di puntare alla realizzazione di centrali nucleari in paesi limitrofi , come Slovenia Albania e Tunisia.

Infrastrutture a parte, il problema è anche economico. “Se si ipotizza un costo di 3mld di euro per realizzare una centrale nucleare – ha spiegato Zorzoli -, con gli interessi la cifra potrebbe essere doppia. Ecco perché gli investitori, soprattutto in questo periodo di crisi, hanno grossi dubbi a finanziare grandi opere, la cui realizzazione si protrae per tempi medio-lunghi e con il rischio dello slittamento dei tempi”.

I CERTIFICATI BIANCHI

KEY ENERGY è stata anche l’occasione per discutere di certificati bianchi, noti anche come Titoli di Efficienza Energetica (Tee). Buoni i risultati ottenuti fino ad ora, ma il sistema è arrivato a un momento critico, perché effettivamente dia i risultati auspicati deve trovare l’appoggio del mercato. Di questo si è parlato nel corso del convegno “Certificati Bianchi verso la maturità”. Secondo Luciano Barra, del Ministero dello Sviluppo Economico, “si tratta di uno strumento di mercato, e come tale deve spingere le misure che possono dare i risultati migliori al costo più contenuto”.

A quasi cinque anni dall’entrata in vigore dei Titoli di Efficienza Energetica devono ancora essere risolti dei punti fondamentali, è l’opinione di Dario di Santo, direttore Fire. “Per il 2008 siamo in linea con gli obiettivi, il sistema ha le potenzialità, ma ci sono una serie di criticità che vanno superate e il legislatore deve essere in grado di adeguare gli obiettivi agli andamenti del mercato”. Tra le principali questioni sul tavolo c’è il conteggio degli interventi di risparmio effettivo. Inoltre “si dovrà fare in modo – ha evidenziato Di Santo - che anche l’industria si attivi su questa strada, perché fino ad ora è risultata latitante, e si crei un effettivo mercato delle Esco. Sì, perché i risultati fino ad oggi ottenuti sono dovuti agli interventi sul civile da parte dei distributori di energia, con la diffusione delle lampadine a basso consumo, ma ora si deve cambiare direzione”.

L’ENERGIA IN AGRICOLTURA

Venerdì 7 Novembre, nell’ Assemblea annuale di Agroenergia, si è fatto il bilancio dell’attività della prima Associazione Nazionale di produttori di fonte rinnovabili in agricoltura e si sono sintetizzate le proposte da presentare ai Ministeri per arrivare al più presto ad una piena attuazione della Finanziaria 2007.

Andrea Pannocchieschi d’Elci, confermato Presidente di Agroenergia, durante l’Assemblea annuale dell’associazione, ha presentato i dati raccolti in collaborazione con le PMI impiantiste del settore dai quali risultano progetti per la produzione di energia da biomasse, autorizzati e in via di autorizzazione, pari a circa 300 MW; una produzione equivalente a quella di una centrale nucleare di terza generazione plus.

Successivamente, si è tenuto il Primo Forum nazionale Energia Rinnovabile in agricoltura, in collaborazione con il Consorzio Italiano Biogas e l’Associazione Nazionale Produttori e Trasformatori Biomassa, che ha visto un confronto tra gli operatori del settore, il mondo della ricerca e i Ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico sulle prospettive di sviluppo normative del settore per l’incentivazione, l’autorizzazione e la gestione di impianti di trasformazione energetica in Italia.

Se è nota la difficoltà del settore a programmare investimenti a causa dell’incerto quadro normativo, uno spiraglio di luce arriva dal dicastero di Claudio Scajola: “Entro l’anno - ha detto Luciano Barra del Ministero dello Sviluppo Economico - sarà operativo il decreto che prevede un’incentivazione di 22 centesimi di euro alla produzione di energia da biomasse per impianti sotto il megawatt”.

Secondo Confagricoltura, i nuovi provvedimenti devono fare chiarezza e non creare ulteriori incertezze e problematiche al settore, in particolare non devono interferire con gli iter già avviati e stabilizzati.

Grande interesse anche per il progetto EnergyAE, mostra dell’eccellenza dell’energia rinnovabile da fonte agricola, promosso da Agroenergia, in collaborazione con Rimini Fiera. In evidenza le migliori tecnologie proposte dalle aziende leader nel settore della produzione di energia da biomasse, biogas e, per la prima volta in Italia, da gassificazione. Con il progetto EnergyAE è stata quindi portata in primo piano l’innovazione tecnologica tangibile, e non futuribile, di applicazioni per la produzione di energia da biomasse. “Abbiamo dimostrato – ha detto Piero Gattoni di Agroenergia - le reali potenzialità del settore, partendo dalle applicazioni esistenti, concrete realtà per le nostre aziende agricole”.

LA MOBILITA’ SOSTENIBILE

A KEY ENERGY erano in mostra anche i veicoli “puliti” che puntano proprio alla riduzione di anidride carbonica e di tutte le altre sostanze killer. Veicoli elettrici trasformati, come quelli dell’azienda Microvett, che da anni converte a trazione elettrica i mezzi Fiat, Iveco e Piaggio. L’autonomia arriva fino a 200 km, con le nuove batterie al litio; i tempi di ricarica variano da 3 a 8 ore e il mercato non risente assolutamente della crisi. L’azienda di Imola “sforna” 700 veicoli all’anno lavorando con le amministrazioni pubbliche di tutt’Italia. Non solo auto “pulite”, ma anche scooter. A KEY ENERGY se ne trovavano in fase di prototipo, con diverse alimentazioni alternative: un quattro tempi da 200 cc potrebbe circolare a metano, con doppia alimentazione. È stato progettato e realizzato dall’istituto professionale “L.B. Alberti” di Rimini, col sostegno dell’assessorato all’Ambiente della città romagnola. Così come l’ancor più futuribile scooter a idro-metano, che non è altro che una miscela composta da 10% di idrogeno e 90% di metano. La necessità di ridurre le emissioni inquinanti sta contagiando anche il settore più refrattario ai cambiamenti, quello dei mezzi pesanti, in particolare i camion. Cryotrucks, un consorzio composto da otto aziende impegnate nella ricerca e nello sviluppo di componentistica e sistemi di rifornimento, era a Rimini per promuovere l’utilizzo di metano liquido (Gnl) per flotte di mezzi pubblici. Presente anche uno stand che raccoglieva una serie di soluzioni dell’intero ciclo dell’idrogeno. Dalla generazione, che può avvenire attraverso il ricorso a fonti rinnovabili come, l’eolico, il solare o il geotermico, ai sistemi stazionari dell’azienda svizzera Mes-Dea fino alle stazioni di servizio a idrogeno (della tedesca Shandl), ma anche auto che forse potremo ammirare in futuro sulle strade, trasformate after-market in alimentazioni multifuel (metano, idrogeno, idro-metano ed elettrico). Tra le soluzioni tecnologiche da menzionare, quella dell’azienda E-gas, che realizza impianti a Gpl e metano e ne esporta 4.000 al mese nel solo Iran, che ha realizzato un sistema di iniezione per impianti a idro-metano utilizzando il sistema di navigazione Gps che prevede, a seconda del luogo (autostrada o centro urbano) la possibilità di alimentazione a solo idrogeno, solo metano oppure con entrambi miscelati in soluzione variabile. Dunque, un impiego alternato del vettore o del combustibile “ecologico”. Tra le curiosità è da ricordare anche la prima lavasciuga al mondo a idrogeno e fuel cells della modenese RCM che da tempo sta esplorando tutte le possibili soluzioni per ottimizzare prestazioni e della eco-compatibilità della propria gamma di motoscope. In quest’ ottica si pone la ricerca, avviata nel 2007, nata con obiettivo di verificare la fattibilità della tecnologia dell’idrogeno e celle combustibili e sfociata ora in un progetto di applicazione del sistema su una lavasciuga RCM mod. Metro 1303.

Non mancava neppure il mezzo più ecologico in assoluto: la bicicletta. Il comune di Rimini ha lanciato il bike sharing, l’iniziativa con cui viene data la possibilità a tutti quanti di girare in bicicletta gratuitamente. Riminesi e turisti devono solamente andare a ritirare le due ruote nelle apposite rastrelliere (sono sei i punti in città per un totale di quarantotto).

Tutte le note stampa di KEY ENERGY 2008 sono disponibili su www.keyenergy.eu

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